Scopri quali sono i diversi gradi delle ustioni e come comportarsi a seconda della gravità della situazione in cui si ci trova.
Le ustioni comportano un trauma termico che può interessare diversi tessuti corporei, con gravità variabile in base all’estensione e alla profondità della lesione. La gravità del danno viene misurata attraverso una scala, funzionale a poter comprendere in maniera immediata l’entità della lesione e il conseguente approccio terapeutico più adeguato.
Le ustioni vengono classificate in base alla profondità del danno tissutale in diversi gradi di gravità crescente.
Le ustioni di primo grado interessano esclusivamente lo strato più superficiale della cute, ovvero l’epidermide e si caratterizzano per arrossamento (eritema), dolore, leggero gonfiore e assenza di vescicole. La guarigione avviene spontaneamente in 3-5 giorni senza lasciare cicatrici. L’esempio più comune di ustione di primo grado è la scottatura solare.
Le ustioni di secondo grado si suddividono in superficiali e profonde:
Le ustioni di terzo grado comportano la distruzione completa dell’epidermide e del derma con interessamento degli annessi cutanei: l’aspetto della lesione è cereo, biancastro o con consistenza coriacea. Non si avverte dolore a causa della distruzione delle terminazioni nervose. Queste ustioni richiedono necessariamente un intervento chirurgico con innesti cutanei e la guarigione avviene sempre con cicatrici permanenti.
Nelle ustioni di quarto grado il danno si estende oltre la cute, coinvolgendo tessuti sottocutanei, muscoli, tendini e in alcuni casi persino le ossa. L’aspetto è tipicamente “carbonizzato” e si riscontra un’assenza completa di sensibilità: il trattamento richiede interventi chirurgici complessi e ricostruttivi.
Di seguito una breve tabella di confronto tra i tre tipi di ustioni:
Caratteristica | 1° grado | 2° superfic. | 2° profondo | 3° grado | 4° grado |
Strati cutanei coinvolti | Solo epidermide | Epidermide e parte superficiale del derma | Epidermide e derma fino agli strati profondi | Epidermide, derma completo e annessi cutanei | Tutti gli strati cutanei, tessuto sottocutaneo, muscoli, tendini, ossa |
Aspetto | Eritema (arrossamento) | Vescicole (flittene) con base rosea e umida | Vescicole che tendono a rompersi, base rosso scuro o biancastra | Superficie cerosa, biancastra o carbonizzata, consistenza coriacea | Carbonizzazione tissutale, esposizione di strutture sottostanti |
Sensibilità | Dolore | Dolore intenso | Dolore moderato, sensibilità ridotta | Assenza di dolore (anestesia) | Assenza completa di sensibilità |
Tempi di guarigione | 3-5 giorni | 10-14 giorni | 3-6 settimane | Richiede innesti cutanei | Richiede interventi ricostruttivi complessi |
Esito cicatriziale | Assente | Minimo o assente | Possibili cicatrici | Cicatrici permanenti | Cicatrici estese e deformanti |
Trattamento | Domiciliare (raffreddamento, idratazione) | Medicazioni specifiche, controllo medico | Ospedalizzazione, medicazioni avanzate | Ospedalizzazione, debridement, innesti cutanei | Ospedalizzazione prolungata, chirurgia ricostruttiva |
Esempio causale | Scottatura solare | Contatto breve con acqua bollente | Contatto prolungato con liquidi caldi | Fiamme, sostanze chimiche corrosive | Ustioni elettriche ad alto voltaggio, incendi gravi |
Oltre alla profondità, è importante valutare l’estensione dell’ustione, che viene calcolata in percentuale rispetto alla superficie corporea totale (TBSA – Total Body Surface Area). I metodi più utilizzati per questa valutazione sono la regola dei 9 di Wallace[1] e il metodo del palmo della mano.
La regola del 9 suddivide il corpo in aree che rappresentano il 9% o multipli della superficie corporea totale: testa e collo corrispondono al 9%, ogni arto superiore al 9%, ogni arto inferiore al 18%, il tronco anteriore al 18%, il tronco posteriore al 18% e i genitali all’1%. Nel metodo del palmo della mano, invece, si considera che il palmo della mano del paziente, incluse le dita, corrisponda approssimativamente all’1% della sua superficie corporea totale.
La gravità complessiva di un’ustione non dipende solo dalla profondità della lesione, ma anche da altri fattori determinanti. L’estensione della superficie corporea coinvolta rappresenta un elemento prognostico fondamentale, così come la localizzazione dell’ustione: viso, mani, piedi, genitali e articolazioni sono considerate zone critiche per le possibili complicanze funzionali ed estetiche.
L’età della persona influisce significativamente sulla prognosi, con bambini piccoli e anziani che risultano più vulnerabili alle complicanze sistemiche. La presenza di patologie concomitanti, come diabete, cardiopatie o immunodepressione, può compromettere la guarigione e aumentare il rischio di complicanze infettive. Infine, la presenza di lesioni da inalazione di fumi caldi o tossici aggrava notevolmente la prognosi, poiché può determinare danni alle vie respiratorie con conseguente insufficienza respiratoria.
La gestione terapeutica delle ustioni varia significativamente in base alla gravità del quadro clinico. Per le ustioni di primo grado il trattamento consiste nel raffreddamento della zona con acqua fresca (mai gelata) per alleviare il dolore e limitare l’estensione del danno, seguito dall’applicazione di creme idratanti o a base di aloe vera e dall’eventuale somministrazione di analgesici da banco se necessario.
Nel caso di ustioni di secondo grado superficiale, si procede con una pulizia delicata mediante soluzione salina, seguita dall’applicazione di medicazioni sterili non aderenti per proteggere le vescicole. Si somministrano analgesici per il controllo del dolore e si effettuano controlli medici periodici per monitorare l’evoluzione della guarigione.
Le ustioni di secondo grado profondo, terzo e quarto grado richiedono invece un intervento specialistico immediato e l’ospedalizzazione del paziente. Il trattamento include fluidoterapia per compensare le perdite di liquidi, profilassi antibiotica per prevenire le infezioni, debridement chirurgico dei tessuti necrotici e, nei casi più gravi, interventi di innesto cutaneo. A seguire, un percorso riabilitativo finalizzato al recupero funzionale ed estetico dell’area interessata.
È fondamentale rivolgersi immediatamente a strutture sanitarie specializzate per ustioni estese, profonde o localizzate in zone critiche, poiché una corretta gestione nelle prime ore può influenzare significativamente l’esito clinico e la qualità della guarigione a lungo termine.
[1] Fonte: https://www.ide.it/regola-dei-nove-nella-valutazione-delle-ustioni/