Le cicatrici ipertrofiche e i cheloidi rappresentano due manifestazioni anomale del processo di guarigione cutanea. Vediamole!
Le cicatrici ipertrofiche e i cheloidi rappresentano due manifestazioni anomale del processo di guarigione cutanea. Sebbene entrambe derivino da una produzione eccessiva di tessuto cicatriziale, presentano caratteristiche, cause e trattamenti differenti. Comprendere le loro peculiarità è essenziale per adottare strategie terapeutiche mirate, migliorando l’aspetto estetico e la qualità della vita dei pazienti.
La formazione delle cicatrici ipertrofiche e dei cheloidi è correlata a un processo di riparazione della pelle alterato, in cui la sintesi di collagene eccede i livelli fisiologici. Tuttavia, le cause specifiche e i fattori scatenanti differiscono tra le due condizioni.
Fattori come l’età, il tipo di pelle, la localizzazione della lesione e la tensione cutanea influiscono sulla probabilità di sviluppare una cicatrice anomala. Anche il tempo di guarigione gioca un ruolo cruciale: quanto più a lungo dura il processo di riparazione, tanto maggiore è il rischio di formazione di tessuto cicatriziale in eccesso.
Le principali differenze tra queste due condizioni risiedono nelle caratteristiche morfologiche, nell’evoluzione temporale e nella risposta ai trattamenti.
Il trattamento delle cicatrici ipertrofiche mira a ridurre il volume del tessuto in eccesso, migliorare l’elasticità cutanea e attenuare i sintomi associati. Tra le opzioni terapeutiche più efficaci vi sono:
La gestione dei cheloidi è più complessa a causa della loro tendenza a recidivare. Il trattamento richiede un approccio combinato per ottenere risultati duraturi.
La prevenzione riveste un ruolo cruciale nella gestione delle cicatrici ipertrofiche e dei cheloidi, soprattutto nei soggetti predisposti. Alcune strategie preventive includono:
Di seguito una tabella riassuntiva di confronto tra cicatrici ipertrofiche e cheloidi:
Caratteristica | Cicatrici ipertrofiche | Cheloidi |
Aspetto | Rosse o rosa, sollevate, limitate alla ferita | Masse dure, lucide, oltre i margini della lesione |
Evoluzione temporale | Miglioramento spontaneo nel tempo | Crescita continua, rara regressione spontanea |
Prurito e dolore | Possibili, ma generalmente moderati | Più intensi e persistenti |
Tendenza alla recidiva | Bassa, specialmente dopo il trattamento | Alta, anche dopo interventi chirurgici |
Trattamenti principali | Fogli di silicone, corticosteroidi topici, laser, compressione, escissione chirurgica | Fogli di silicone, iniezioni di corticosteroidi, crioterapia, laser, radioterapia |
Predisposizione genetica | Non comune | Comune, soprattutto nei soggetti con pelle scura |
Estensione oltre la lesione | Limitata al sito della ferita | Si estende oltre i margini della ferita |
Questa panoramica evidenzia le differenze fondamentali tra cicatrici ipertrofiche e cheloidi, nonché le opzioni terapeutiche più efficaci. La scelta del trattamento deve sempre essere personalizzata, tenendo conto delle caratteristiche della cicatrice, della localizzazione e delle esigenze del paziente.
Fonti:
https://www.msdmanuals.com/it/professionale/disturbi-dermatologici/tumori-cutanei-benigni-lesioni-esofitiche-e-lesioni-vascolari/cheloidi
https://www.msdmanuals.com/it/professionale/multimedia/image/cicatrici-cheloidee