La cicatrice è la firma silenziosa di una guarigione avvenuta, un simbolo duraturo di risposta e adattamento del corpo umano di fronte a un trauma. Il viaggio di una cicatrice, dal momento in cui si forma fino alle sue trasformazioni nel tempo, racconta la storia di un evento complesso, orchestrato da una serie di processi fisiologici finemente regolati.
La formazione di una cicatrice inizia subito dopo una lesione tessutale, scatenando una risposta infiammatoria acuta che prepara il sito per la guarigione. Questo è solo l’inizio: nei giorni e nelle settimane successive, la ferita attraversa diverse fasi, dalla formazione di nuovo tessuto alla sua successiva maturazione e rimodellamento. Il risultato finale, la cicatrice matura, riflette non solo il danno originale ma anche la capacità unica del corpo di ripararsi.
Le cicatrici sono il risultato del processo di guarigione naturale del corpo umano dopo un danno ai tessuti, come una ferita, un’ustione, un intervento chirurgico o una condizione cutanea come l’acne. La formazione di una cicatrice è un processo complesso e dinamico che può essere suddiviso in varie fasi:
Il risultato finale, la cicatrice, dipende da diversi fattori, tra cui la gravità della lesione, la localizzazione, l’età del soggetto, la sua genetica, e la cura della ferita post-lesione. In alcuni casi, le cicatrici possono diventare ipertrofiche, rimanendo rilevate e spesso pruriginose, o possono formarsi cheloidi, che sono crescite eccessive di tessuto cicatriziale che si estendono oltre i confini originali della ferita.
Le cicatrici di ferite che guariscono per seconde intenzioni si formano quando una lesione non viene chiusa immediatamente tramite sutura, graffette o altri mezzi di chiusura diretta, ma è lasciata a guarire naturalmente dal fondo verso l’alto e dai lati verso il centro. Questo tipo di guarigione è comune in ferite che sono troppo grandi, contaminate (infette) o dove c’è stata una significativa perdita di tessuto che impedisce le tecniche di chiusura primaria.
Durante la guarigione per seconda intenzione, il processo di guarigione è più complesso e spesso più lungo rispetto alla guarigione per prima intenzione, dove i margini della ferita sono uniti chirurgicamente. Inizialmente, la ferita viene riempita con tessuto di granulazione, un tessuto rosa e umido composto da collagene, nuovi vasi sanguigni e fibroblasti. Questo tessuto di granulazione serve come base per la nuova crescita epiteliale, che avanza successivamente sopra di esso fino a coprire completamente la ferita.
Nel corso della guarigione, la zona interessata può rimanere infiammata per un periodo prolungato, il che contribuisce all’apparizione di una cicatrice più evidente e spesso rialzata rispetto a quelle formate per prima intenzione. La cura appropriata della ferita durante questo processo è cruciale per minimizzare la formazione di cicatrici ipertrofiche o cheloidi. Questo include la pulizia regolare della ferita, l’uso di bendaggi appropriati per mantenere l’umidità e proteggere la ferita da infezioni, e, quando necessario, l’utilizzo di terapie avanzate come la terapia a pressione negativa che può promuovere la formazione di tessuto di granulazione e accelerare la guarigione.
È importante monitorare attentamente le ferite che guariscono per seconda intenzione, poiché sono più suscettibili a infezioni e complicazioni. In alcuni casi, può essere necessaria una revisione chirurgica per migliorare l’aspetto estetico della cicatrice una volta completata la guarigione.
La cicatrice è il risultato visibile del processo di guarigione di una ferita e può subire significative trasformazioni nel corso del tempo che sono parte di un processo naturale che coinvolge diverse fasi della guarigione tessutale e possono variare in base a numerosi fattori, tra cui:
Si è soliti dire, infatti, che la cicatrice nel corso del tempo matura e si stabilizza in termini di colore, consistenza e altezza. Le cicatrici mature, infatti, tendono ad essere più chiare e meno evidenti, anche se rimangono permanenti.
Inoltre, le cicatrici, specialmente quelle su grandi aree di movimento come le articolazioni, possono subire una contrattura: si tratta di un restringimento del tessuto cicatriziale che può limitare il movimento e richiedere intervento fisioterapico o chirurgico per ripristinare la funzionalità.
Infine, alcune cicatrici possono rimanere iperpigmentate, ossia più scure della pelle circostante, o diventare ipopigmentate, cioè, assumere una colorazione più chiara e tenute rispetto alla pelle circostante a seconda delle caratteristiche individuali e della risposta cutanea alla guarigione.
Fonte:
Da MyPersonal Trainer https://www.my-personaltrainer.it/salute/guarigione-delle-ferite-fasi-e-quanto-ci-mette.html
https://www.msdmanuals.com/it-it/professionale/multimedia/image/cicatrici-cheloidee